mercoledì 27 luglio 2011

L'uomo e le memorie

"Mi piacerebbe poter lasciare una traccia in questo mondo, cosicché quando me ne vado, qualcuno si ricorderà che ci sono stato".

Pia pretesa.
Credo piuttosto che una traccia in questo mondo la lasciamo comunque, per il semplice fatto di apportare la nostra energia e le nostre proprietà al mondo che ci circonda.
Siamo fatti d'acqua no?
Ebbene, una certa quantità d'acqua dona vita ad una pianta, scorre via su una roccia quando ha abbastanza massa, a seconda di dove cade ha un effetto diverso, ma ce l'ha in ogni caso. Dove passa dell'acqua, il terreno non è più come era prima, perché la pianta su cui è caduta ne trae nutrimento e fiorisce, la roccia su cui passa subisce una -seppur impercettibile- erosione.

Credo che noi umani facciamo lo stesso, d'altronde siamo fatti d'acqua!
Lasciamo una traccia per il semplice fatto di esistere, e di modificare con la nostra sola presenza il mondo che ci circonda, che senza di noi sarebbe sostanzialmente diverso.
Poco importa poi se non rimarrà una perenne scritta con il nostro nome e cognome, avere la consapevolezza di modificare l'ambiente può sollevarci dal peso, per alcune persone ossessionante, di realizzare qualcosa di importante : LO STATE GIÀ FACENDO, ESISTENDO!

Pensate sempre all'acqua : una volta caduta diventa energia, diventa la pianta stessa.
Anche noi lungo le interazioni con le persone diventiamo parte di quelle persone, che porteranno con loro il nostro ricorda, e allo stesso tempo anche quelle persone diventano parte di noi.

Non preoccupatevi di lasciare un segno, lo state già facendo! :)

un abbraccio

lunedì 4 luglio 2011

La Natura è la migliore economista.

Qualche tempo fa ho visto il documentario "the Money Fix", dove si parla del meccanismo della moneta,delle sue basi teoriche, e delle sue conseguenze pratiche.
Non c'è bisogno che vi faccia notare io che il potere d'acquisto delle persone si abbassa per ogni manovra di governo. Questo post in effetti sarebbe tutt'oggi d'attualità anche lo avessi scritto 5 anni fa e lo ripubblicassi oggi, visto che è proprio di oggi la notizia di un aumento della benzina fino a 1,62€ per litro. Ma al di là di ciò, il punto è che con un euro in sé oggi possiamo comprare meno cose di quante potevamo comprarne fino a qualche tempo fa. Questa si chiama inflazione ed esiste da quando esiste la moneta.

Ma non è di questo che voglio parlare, piuttosto del suo contrario e delle conseguenze.
Per farlo, riporto esattamente l'esempio su "the Money Fix" : ad un tratto sul documentario, compare un signore che sembra essere un guardaboschi. Questo signore ci spiega come la Natura ricicli in continuazione l'"energia" (in senso molto ampio), e ci spiega di come gli insetti vadano a fare la muta nelle crepe della corteccia dei pini, perché quando abbandonano il loro esoscheletro per qualche tempo sono estremamente vulnerabili. Dunque una volta fatta la muta, abbandonano le loro mute nelle fessure degli alberi e partono altrove.
Le fessure degli alberi a loro volta (fateci caso) sono fatte in modo tale da incanalare l'acqua piovana in maniera equa verso tutta la base dell'albero. Quando piove, allo stesso tempo, tutti gli esoscheletri abbandonati all'interno degli alberi vengono trascinati per terra, dove con il tempo formano l'humus necessario alle radici dell'albero per il suo sostentamento. Non solo, questi bio-resti serviranno anche a termiti, formiche, lombrichi e quant'altro come cibo, e proprio questi ultimi per il solo fatto di passarci lasceranno a loro volta deiezioni che accresceranno la quantità di sostanze dell'humus alla base dell'albero, contribuendo al suo benessere e alla crescita di altre piante intorno.

Cosa fa l'uomo? Accumula. Accumula perché ha paura che nel domani non ci sarà più da mangiare (quando poi in realtà oggi in campagna ci lavora tipo il 5% della popolazione e nessuno nell'Occidente muore di fame, anzi).
Cosa comporta però questo? Beh, immaginate innanzitutto che l'insetto(d'ora in poi diciamo una mosca) voglia tenersi la vecchia muta per sé perché potrebbe averne bisogno un domani. Allora trova un buchino in una pietra, ci mette la sua vecchia muta, e davanti ci mette un sasso abbastanza pesante da impedire alle formiche e alle termiti di andare a prendere il suo conto in banca(la muta).
Immaginate che questa moda di accumulare sia già diventata una moda tra le mosche, e nessuno va più a fare la muta dentro le ormai fuori moda fessure della corteccia.
A questo punto la terra che compone la base degli alberi ha sempre meno diversità di sostanze fra l'humus, e questo ne comporterà un impoverimento della pianta stessa, che farà meno frutti.
Al tempo stesso tutti gli artropodi che trovavano sostentamento alle sue radici ne troveranno sempre meno, dunque migreranno verso altri posti dove gli insetti non accumulano le loro mute, impoverendo in termini di diversità il luogo iniziale.
E lì gli uccelli che inizialmente sapevano dove trovare lombrichi non ne troveranno più, dovranno migrare altrove.
La stessa mosca che accumula le sue mute nella roccia avrà ancora le sue mute, ma non troverà più nutrimento nelle deiezioni degli altri animali perché semplicemente non ci sono più. Dovrà migrare anche lei.
Le rane non troveranno più mosche da mangiare, migreranno anche loro, perché che diamine, a questo punto hanno fame anche loro.
L'uomo in definitiva si troverà immerso tra le zanzare con alberi semi-spogli.
Tutto questo perché un anello della catena si comporta esattamente come fa l'uomo.

...ma non eravamo noi gli "animali intelligenti"?