lunedì 12 luglio 2010

Colori e Mondo

Poco fa su Facebook ho lanciato una domanda : perché il mare è blu?

Si può certamente obiettare sul fatto che per esempio in Louisiana ora non sia esattamente blu, o in certe aree costiere anche italiane il blu non è il primo colore che viene in mente.
A parte questo, ci siamo messi tutti insieme a scavare sul perché di una domanda solo apparentemente banale e dentro la quale ci si può addentrare proprio come nuotando sempre più in fondo ad un oceano.

Partiamo dall'inizio. I nostri occhi.
I nostri occhi sono costruiti in modo tale da recepire quello conosciuto come "spettro visibile", nel quale sono contenuti tutti i 7 colori principali con le varie sfumature. Eccolo quà sotto:

Ohh, vediamolo per bene, si comincia dal rosso, giallo, verde, azzurro, blu e violetto.

I nostri occhi sono fatti per percepire questi colori e solo questi colori, e lungo la discussione abbiamo appreso che la luce, per sua natura, viene assorbita nelle sue frequenze lasciando solamente il colore blu, ed è per questo che il colore che ci perviene è l'unico riflesso : il blu, appunto.

Il blu è anche il colore del cielo.

Il mare e il cielo.

Il femminile e il maschile.

La mamma e il papà.

E' l'Acqua ospitata dalla Terra e il Fuoco ospitato dall'Aria.

Entrambi hanno il colore quasi più intenso, il blu, secondo solo al violetto per frequenza d'onda. Non a caso blu è il colore del sesto chakra, il penultimo.

Quand'è che vediamo il violetto?

Quando il cielo e il mare si incontrano, nel momento più romantico : il tramonto.

P di privacy... e di psicosi!

Apparentemente siamo in un mondo di decerebrati.
Apparentemente non possiamo resistere alla pubblicità.
Apparentemente c'è una qualche società maligna che vuole turlupinarci.
Apparentemente chi ha i nostri dati ci controlla.
Apparentemente la privacy è importante.
Apparentemente le compagnie creano i nostri bisogni.

C'è troppa apparenza a questo mondo.

Basta con la privacy.
Basta con le polemiche.
Basta con i presunti Grandi Fratelli.

Ora è sceso in campo un ministro tedesco, non bastavano i centinaia di milioni di articoli blog che accusano Facebook di utilizzare i dati personali per scopi di lucro.
Privacy privacy privacy.
Si cerca la privacy a tutti i costi. Qualcuno ha deciso che se un'azienda legge cosa ci piace è male.
E' male perché in quel caso l'azienda ci invia pubblicità di cose che potrebbero interessarci ed esserci utili, e ci guadagnerebbe sopra.

...

Aspettate un momento...! Ma se ci interessano e sono utili, allora perché dovrei impedire ad un'azienda di propormi i suoi prodotti, quando io per primo ne ricavo un qualcosa???

E al contrario, se quest'azienda mi invia pubblicità il cui contenuto è per me superfluo, semplicemente non lo compro. Stop.

Non siamo mica crostacei che si mangiano qualsiasi mollica di pane gli venga tirata!
Cominciamo invece a discernere ciò che ci serve e ciò che non ci serve.
Cominciamo a lasciar perdere le lucine belline delle pubblicità e proiettiamo nel futuro un nostro io con l'oggetto pubblicizzato. Serve veramente? Posso trarne qualche vantaggio?
Cominciamo a pensare ai NOSTRI bisogni, non tanto a quelli delle aziende che, diciamocelo, tanto oscuri non sono.
Cominciamo a sbrogliare la matassa filamentosa di apparenze di cui sopra e a guardare di più al contenuto delle cose.

Scoprirete che in effetti, da nascondere non abbiamo niente.